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Blog, Marketing legale

Chi NON ha visto Suits?

Mangia quel che uccidi, evita il Tribunale, non avere sogni ma obiettivi.
Questo si dice per vincere negli USA, e da noi?

Mangia quel che uccidi, evita il Tribunale, non avere sogni ma obiettivi.
Questo si dice per vincere negli USA, e da noi? 

di Paola Parigi

Chi di voi non ha visto e amato la serie americana Suits arrivata ora all’ottava stagione, alzi la mano, anzi no, corra a guardarla e rigorosamente in lingua originale!
Il titolo di questa appassionante serie gioca sul gioco di parole tra i due significati, di “abiti maschili” e “cause” nel senso di processi intentati (“law” suits). 
L’azione è ambientata in uno studio di corporate lawyers di New York e mostra lo svolgersi dell’attività in quella che il protagonista definisce «The Firm, in The City».

Per gli appassionati del genere (e del legal marketing), la serie, così come alcuni altri grandi classici court drama, è un’antologia di buone e cattive pratiche di marketing e organizzazione degli studi.
Gli aspetti interessanti e significativi riguardano le dinamiche e i rapporti gerarchici tra i diversi ruoli in campo, name partnermanaging partnersenior partnerjunior partner, associate, trainee, le alternanze e incidenti di carriera, le relazioni spesso brusche con gli studi concorrenti, le questioni deontologiche e la sottile linea che separa comportamenti spregiudicatima ammissibili da quelli sanzionati.

Anche se gli Stati Uniti da questo punto di vista sono un pianeta di un’altra galassia, ogni puntata è fonte di spunti interessanti diventati più attuali ora che anche gli studi italiani possono costituirsi in società di capitalie come tali fondersi e separarsi in maniera più naturale di quanto non accadesse in passato.
Al di là delle diverse forme giuridiche e abitudini, infatti, sono gli obiettivi (e i clienti), che determinano le scelte degli studi legali in termini di posizionamento e riposizionamento, non solo territoriale, sul mercato.

Come dice Harvey Specter(per i pochi che non lo sanno, è il fascinoso protagonista di Suits), il mantra di un avvocato dovrebbe essere: «I do not have dreams, I have goals», nessun vagheggiamento dunque, ma piani, progetti e azioni conseguenti.
Il contrario di quello che spesso mi sento dire dai clienti che chiedono in sostanza che io (col marketing), realizzi i loro sogni e non invece li aiuti a settare correttamente i propri obiettivi e la strada per raggiungerli.

Un approccio strategico al lavoro è funzionale alla sua buona riuscita, io ne sono fortemente convinta. Voi, come la pensate?

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